Addio a Gianni Savio

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Dec
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Lo storico manager è morto all'età di 76 anni

Gianni Savio è morto all’età du 76 anni. Lo storico manager torinese, figura fondamentale per il ciclismo italiano, ci ha lasciato dopo una lunga malattia.

Per molti era il “Principe”, un conoscitore sopraffino di ciclismo e grande scopritore di talenti, prima da direttore sportivo e poi da manager.

Nella sua trentennale carriera ha diretto corridori importanti come Andrea Tafi (lanciato nel professionismo a fine 1988), Nelson Rodríguez, Leonardo Sierra, Andrea Ferrigato, Romāns Vainšteins, Freddy González, Carlos Alberto Contreras, José Rujano, Iván Parra, José Serpa, Michele Scarponi, Jackson Rodríguez, Franco Pellizotti, Fausto Masnada, Egan Bernal, Iván Ramiro Sosa e Mattia Cattaneo. 


Savio ha sempre avuto un legame speciale con il Sudamerica, oltre a scoprire talenti in paesi come la Colombia e il Venezuela, ne ha poi ricoperto il ruolo di commissario tecnico della nazionale (primo in Colombia e poi in Venezuela). 

Proprio con Gianni Savio alla guida, la Colombia ha ottenuto il suo unico sigillo iridato, la vittoria di Santiago Botero nella prova a cronometro dei campionati del mondo su strada 2002. L’ultimo talento puro scoperto da lui è stato senza dubbio Egan Bernal, che prima di essere perseguitato dalla sfortuna, ha scritto la storia diventando il primo colombiano a vincere il Tour de France. 

Noi ricordiamo Gianni Savio per un episodio, quando ci dimostrò un’estrema gentilezza accettando l’invito in una delle nostre live.

In quell’occasione si calò perfettamente nel clima delle nostre dirette, parlando di ciclismo con una passione sincera e scherzando anche su Cepeda, uno dei corridori diventati mitici per gli spettatori del nostro salotto. 

Vogliamo ricordare Gianni Savio così, con un sorriso. Che la terra ti sia lieve, riposa in pace.