L'esperto manager analizza la situazione del ciclismo italiano
Bruno Reverberi torna a parlare della situazione del ciclismo italiano e lancia una riflessione sulla realtà attuale. Il manager di grande esperienza che insieme al figlio Roberto guida il team VF Group Bardiani-CSF Faizanè ha parlato nel corso della trasmissione Radiocorsa di RaiSport, sottolineando, ancora una volta le difficoltà delle squadre medio-piccole, di poter competere con le grandi realtà del ciclismo mondiale: “Per noi il 2025 non è stato troppo esaltante, anche se abbiamo avuto delle riconferme per i giovani. Però fino al Giro d’Italia siamo andati discretamente, poi abbiamo avuto anche dei problemi fisici, delle cadute. Tutto sommato, considerando che la nostra è la squadra più giovane al mondo, non è che potessimo sperare di più. Purtroppo, se c’è qualcuno che va, non si fa in tempo a lasciarlo maturare che ce lo portano via. Ma in generale siamo andati bene, che poi è quello che abbiamo sempre fatto con le nostre squadre, abbiamo fatto passare tanti giovani ed è normale che, dopo un anno, due o tre, vadano via”.
Reverberi ha poi analizzato le differenze tra le formazioni del Wordl Tour e tutte le altre, con un divario che è aumentato nel corso degli anni: “E sarà anche peggio, perché c’è poca qualità alla base – ha detto – Vengono fuori pochi corridori validi, ci sono sempre meno tesserati ed è normale che sia così. Se si va a vedere 10-12 anni fa, io a volte guardo delle fotografie, avevamo una squadra che oggi potresti fare il WorldTour. Una volta andavi a prendere la seconda scelta tra i corridori e trovavi corridori vincenti, adesso fai passare corridori che non hanno mai vinto una corsa, perché la qualità è questa. Purtroppo, non è stato fatto niente per cercare di salvare il più possibile la base e ci troviamo in queste condizioni. Avevamo 300 professionisti e adesso non so se si arriva a 80-90, e il 90% di questi appena “pedalicchiano” un po’ va nelle squadre straniere e a noi ci rimane quello che c’è”.
Reverberi ha poi svelato alcuni cambiamenti per il suo team nel 2026: Non ci sarà più come primo sponsor VF Group, perché è un gruppo in crescita, con investimenti abnormi, e hanno fatto un passo indietro, ma sono rimasti dentro la squadra come [sponsor] laterali. La maglia la terremo sempre più o meno dello stesso colore, per due anni rimane ancora VF Group ma la squadra si chiamerà Bardiani CSF, il nome storico da 20 anni e passa. Questo è importante, ma perché abbiamo sempre usato un po’ di parsimonia nel fare le squadre. Intanto abbiamo sempre preso dei giovani, che costano poco, poi bisogna cercare di tenere un po’ i piedi per terra perché oggi andare a chiedere certe cifre diventa quasi impossibile, perché non sai neanche cosa offrire. Cosa vai a dire a uno sponsor? Abbiamo un ciclismo che sei costretto a chiedere quasi per favore per andare a correre perché non c’è diritto, le corse sono a invito, di conseguenza non è che ti puoi impegnare più di tanto. Noi siamo la squadra più vecchia al mondo, un po’ di parsimonia l’abbiamo usata e se siamo ancora qui un motivo ci sarà”.
Foto: Sprint Cycling Agency





