Evenepoel, cosa farà il campione del mondo

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27
Sep
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Prime indiscrezioni sui prossimi programmi di Remco

La prova di forza di Remco Evenepoel domenica, al Mondiale in Australia, sta facendo venire l’appetito. Abbiamo ancora negli occhi il suo attacco imponente e già vorremmo vederlo di nuovo all’opera. Non vedremo la sua maglia iridata al Lombardia (a meno di sorprese clamorose), ultimo appuntamento della stagione World Tour e corsa conclusiva anche per il Fantacycling 2022. Però, dopo una stagione così, cresce il desiderio di vederlo subito competere per il Tour de France il prossimo anno. Definizione e domanda sono a cura di Philippe Le Gars, su L’Équipe, giornale del gruppo che organizza la corsa. Perché dopo aver eguagliato Alfredo Binda, Eddy Merckx e Bernard Hinault, gli unici finora ad aver vinto una Classica monumento, un grande Giro e la maglia iridata nello stesso anno, ora viene il bello: capire che piega prende la carriera del 22enne belga. 

Sappiamo che ha sete di record - la prende alla larga il giornale francese - e la voglia di segnare la storia del ciclismo, a tal punto che il passaggio (quasi) obbligato diventa il Tour de France della prossima stagione, anche se il suo piano di non lo prevede. Quindi, Remco, cambia i programmi, perché anche nei team Fantacycling 2023 ti aspettano in tanti. 

Qualche giorno fa la Gazzetta ha lanciato l’ipotesi o la speranza di averlo in Italia. La maglia di campione del mondo manca al Giro d’Italia dai tempi di Mark Cavendish: la primavera del 2012, sarebbe anche l’ora.

«È stata una decisione presa da molto tempo e per il momento non vogliamo cambiare il nostro progetto attorno a Remco, anche se con lui tutto sta andando più veloce del previsto». Così dice Patrick Lefévère, il manager della Quick-Step, che cova il suo gioiello - scrive il giornale francese - come non ha mai fatto prima, con Johan Museeuw, Tom Boonen o con Julian Alaphilippe. 

Ma la pressione è destinata a crescere, scrive L’Équipe, evidentemente a conoscenza di cosa faranno negli altri piani del palazzo. A certe pressioni non si resiste a lungo, per motivi di relazioni, per motivi di denaro, per ambizione. Evenepoel voleva tornare in strada l’anno venturo, voleva godersi la maglia iridata pedalando in libertà - così aveva detto - e invece la sua presenza è confermata alla semi-classica vallone del 4 ottobre, la Binche-Chimay-Binche. È confermato che non sarà al Lombardia, il giorno prima si sposa. 

Avrà l'occasione di essere festeggiato con la sua casacca sulla Grand-Place di Bruxelles domenica prossima, un raro onore al quale solo Eddy Merckx ha avuto diritto nel 1969 dopo la sua prima vittoria al Tour de France, Justine Henin dopo il successo al Roland -Garros nel 2003 e la nazionale di calcio nel 1986 e nel 2018.

«È la stampa che lo presenta come il nuovo Eddy Merckx, non noi - ribatte Lefévère - anzi, noi vogliamo proteggerlo da questa pressione. Immaginate che vada al Tour con quella maglia iridata, che tutti lo guarderanno e che faccia flop. Tutti saranno pronti ad ammazzarlo, come dopo il ritiro al Giro dell'anno scorso . Siamo ancora tutti sotto l'incantesimo di quanto accaduto domenica, lasciamo decantare le cose, prima di pensare a cosa è meglio per lui». 

Su Het NieuwsbladJohann Museeuw dice: «È tipicamente belga guardare subito oltre. Siamo pazzi. Il mio consiglio a Evenepoel è: prima divertiti, rilassati e recupera. Poi mi orienterei verso il Tour. Con l'idea di raccogliere quanto più possibile. Comunque vada, la sua carriera è sempre un successo». Tom Boonen gli consiglia di andarsene dal Belgio. Sarebbe schiacciato dalla pressione e dagli incontri quotidiani in strada. Remco ha già acquistato una proprietà in Spagna, vicino a Calpe, dove si allena spesso. Dice Lefévère che non sarebbe un trasloco, casomai una seconda casa. 


Foto: Sprint Cycling Agency


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