Geoghegan Hart, il successo di chi sa attendere

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26
Oct
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Il britannico ridisegna le gerarchie in casa Ineos e riceve la "benedizione" di Wiggins

Tao Geoghegan Hart ha vinto aspettando il suo momento. Ha colto l'attimo, ma ha anche resistito quando il successo poteva sfuggirgli dalle mani. Il suo duello con l'australiano Hindley, è stato lo spot più bello per un Giro d'Italia che si è divincolato in mezzo alle difficoltà. Forse non è un caso che abbia vinto proprio un uomo del Team Ineos, la squadra che ha perso subito il suo leader (e favorito della vigilia) Geraint Thomas per una caduta, alla terza tappa. Doveva essere finita lì, invece è cominciato tutto. Tre settimane dopo Geoghegan Hart non è più un gregario e nemmeno il corridore dal cognome quasi impronunciabile; forse resterà per sempre "Goganga", come l'ha ribattezzato il commentatore di Eurosport Riccardo Magrini, ma adesso è soprattutto la maglia rosa 2020. Il quinto britannico di sempre a trionfare in una corsa di tre settimane dopo Froome, Simon Yates, Thomas e Wiggins. Proprio Sir Bradley ha esultato su Eurosport insieme a lui: "Sei l’idolo di mio figlio quindicenne. Sei in cima al mondo, goditi ogni fottuto minuto e ricordati di restare con i piedi sulla terra, umile come sei ora. Ricordati pure del tuo vecchio amico Brad e offrirgli una birra. Sono fiero di te». Al di là della birra, Wiggins sa che adesso tutto è cambiato per Geoghegan Hart, che è il momento di godersi il successo, ma anche di acquisire consapevolezza, perché chi ha vinto un Giro d'Italia non può sentirsi più una seconda scelta. Per Tao il bello è arrivato in un colpo solo, in quella che lui stesso, su Twitter, aveva definito, al mattino, "una domenica come tutte le altre". Non lo è stata, perché si è ritrovato in Piazza del Duomo a Milano a sollevare il trofeo senza fine, portato in trionfo dai compagni di squadra. Arriverà anche la parte difficile, ma adesso Tao Geoghegan Hart sorride e si gode la sua maglia rosa, mai indossata durante tutto il Giro, ma presa al momento giusto.