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Quante volte ci siamo chiesti perché le Strade Bianche abbiano uno status più prestigioso tra le classiche. È vero, si tratta di una corsa “giovane”, nata nel 2007, ma il suo fascino può già competere con gli appuntamenti che vantano decenni di storia. L'Équipe ha fatto la fatidica domanda direttamente alle diciotto squadre del World Tour, più alle quattro che sono state invitate al Tour de France 2022. Hanno votato in 381, tra cui Julian Alaphilippe, Tadej Pogacar, Wout van Aert, Vincenzo Nibali, Romain Bardet, Thibaut Pinot, Arnaud Démare, Geraint Thomas, Chris Froome, Tom Dumoulin, Philippe Gilbert, Peter Sagan, Alejandro Valverde. Una vera giuria di qualità, sebbene rappresentasse il 60% del gruppo di professionisti al completo (646 corridori).
“Solo la squadra Bahrain-Victorious ha rifiutato di partecipare - scrive Alexandre Roos - senza che nessuno abbia capito davvero il perché”.
Ebbene, l’esito del sondaggio è schiacciante. Non c'è alcun dubbio. Le Strade Bianche hanno vinto con il 53.5% dei voti, la Amstel e la Clásica San Sebastián sono staccate al 5.8%, la Gand-Wevelgem al 3.7%, la Parigi-Tours all'1.3%.
Sono interessanti anche gli altri dati. Il 29.7% dei corridori consultati ha la Roubaix come corsa preferita, il 25% il Fiandre, il 19.6% la Liegi, il 14.2% il Lombardia e l'11.5% la Sanremo. Cosa rende speciale una corsa? Secondo il 35.2% la sua notorietà e la sua reputazione, per il 26.8% la difficoltà del tracciato, per il 21.8% la sua storia e la sua anzianità, per il 12% la lunghezza.
Divisi per nazionalità: la Roubaix è la preferita dai francesi (33%), dagli olandesi (46%) e dai britannici (47%), il Fiandre dai belgi (42%), il Lombardia dagli italiani (36%) e dai colombiani (54%).
Una voce discorde è quella di Philippe Gilbert, il belga che le Strade Bianche le ha vinte nel 2011. Dice che esistono delle gerarchie storiche e non vede alcun motivo per cambiarle, così come non comprende perché gli organizzatori portino le corse su ogni tipo di percorso. Chiede che ci siano dei limiti. «A Valence, a febbraio - dice - c'era un muro di pietra con una pendenza del 25%, non ne vedo il senso. Come finire la Planche des Belles Filles sulla ghiaia, è spettacolo, ma ehi... Si può dire che sia per lo spettacolo, ma dovreste chiederlo a quelli che sono caduti, penso che sentirsi dei pezzi di pietra sotto la pelle non sia piacevole. È bello, ma ci sono delle conseguenze».
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