Cinque anni fa ci lasciava un corridore e un uomo amato da tutti
"Correte in bici, divertitevi, inseguite un sogno perché magari a volte il sogno si realizza!".
Per ricordare Michele Scarponi a cinque anni esatti dalla sua scomparsa, avvenuta il 22 aprile 2017 all'età di 37 anni in un tragico incidente stradale a Filottrano, partiamo dalle sue parole. Da una frase semplice che descrive l'uomo e il corridore. La sua passione per le due ruote, il suo stile di vita scanzonato e le parole rivolte ai più giovani: "Non mollate mai".
In questi anni abbiamo avuto la conferma, parlando con amici e addetti ai lavori, di ciò che avevamo sempre immaginato: Michele era amato da tutti, rispettato da compagni di squadra e avversari. Allegro e dirompente anche quando le gambe non giravano e la condizione tardava ad arrivare. Michele ha sempre saputo aspettare il momento giusto per assaporare il gusto della vittoria e, soprattutto, per aiutare a vincere chi gli stava accanto.
Uomo squadra dalla battuta pronta, con il suo inconfondibile accento marchigiano, ci ha fatto godere ed entusiasmare sulle strade del Giro d'Italia, la sua corsa preferita, vinta nel 2011. E poi il lavoro per il capitano e amico Vincenzo Nibali, con il siciliano primo al Tour de France 2014 e nella corsa rosa del 2016. Michele era sempre al suo fianco, fido scudiero di due cavalcate trionfali che resteranno nella storia del ciclismo.
Michele ha iniziato a correre in bici fin da piccolo, grazie al regalo dei genitori per la prima comunione: una Bianchi nuova di zecca. Aveva già deciso che la sua vita sarebbe stata il ciclismo, fatto di fatica e sacrifici. É stato così fino all'ultimo giorno. A noi piace pensare che stia scalando ancora le sue amate montagne e che, tra battute, sorrisi e urla di incitamento, si diverta insieme a tanti altri ciclisti che non sono più con noi.
A portare avanti il percorso intrapreso da Michele ci sta pensando la sua famiglia. Il fratello Marco ha creato una fondazione che crea e che finanzia progetti che hanno come fine l'educazione al corretto comportamento stradale e ad una cultura del rispetto delle regole e dell'altro. Noi di Fantacycling abbiamo dato il nostro piccolo contributo alla causa con immenso piacere.
Coltiviamo insieme l'idea di un ciclismo sicuro e aperto a tutti. Perché ognuno insegua il proprio sogno.
Intanto Michele è qui, davanti a noi.
E pedala sulle colline di un futuro migliore, dove nessuno morirà più sulla strada.
Ciao Michele