Mads Pedersen vince la Gent-Wevelgem

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11
Oct
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Trentin terzo, di nuovo battuto dal danese allo sprint

È la domenica dei Pedersen. Almeno questo è quanto dice il ciclismo, perché se Casper vince la Parigi Tours battendo Cosnefroy, Mads, il Pedersen già campione del mondo nel 2019, vince alla grande la Gent-Wevelgem.

Una vittoria che profuma quasi come quel titolo iridato, perché piove e perché lo sprint sembra il replay di quel mondiale, con Trentin che stavolta finisce terzo, mentre la seconda posizione la prende il francese Sénéchal.

Corsa difficile per gli sprinter puri che vengono seminati da un ritmo proibitivo impresso già da metà percorso. Sono sette i corridori che accendono la corsa: Alexis Gouegeard (AG2R La Mondiale), Mark Cavendish (Bahrain McLaren), Alexander Konychev (Mitchelton Scott), Leonardo Basso (Team Ineos Grenadier), Julien Morice (B&B Vital Concept), Kenny Molly (Bingoal Wallonie Bruxelles), Gilles De Wilde (Sport Vlaanderen Baloise). A 90 chilometri dalla conclusione gli attaccanti hanno 2'49'' di vantaggio sul gruppo e 1'49'' su Johan Jacobs (Movistar), che prova a raggiungere la fuga.

La corsa è dura e il gruppo dei migliori avanza a un ritmo sostenuto già a 80 km dalla conclusione; non a caso il vantaggio dei fuggitivi si assottiglia già a 1'40''. Cominciano le accelerazioni e gli attacchi: il primo a dare uno strappo è Matteo Trentin (CCC), ma il vice campione del mondo 2019 non riesce a guadagnare terreno.

L'azione però porta i propri frutti, perché il gruppo si allunga sensibilmente e si fraziona in due tronconi.

Il vento e la strada viscida contribuiscono a rendere le condizioni ancor più difficili e nel gruppo dei big rimangono ben presto una trentina di corridori a circa 70 km dalla conclusione. Proprio qui arrivano i tratti in sterrato, resi fangosi dalla pioggia; non a caso è lo specialista del Ciclocross Mathieu Van der Poel (Alpecin Fenix) a mettersi in testa.

L'accelerata del campione olandese fa un'ulteriore selezione e mette fine al tentativo dei fuggitivi. Davanti rimangono in pochi, tra loro ci sono, oltre a Van der Poel, anche Van Aert, Kung, Trentin, Vanmarcke, Stybar, Teunissen, Pedersen, Turgis, Kristoff, Stybar, Rowe, Cavebdish e Vermeersch.

Siamo a 60 chilometri dal traguardo quando la progressione di Gianni Vermeersch (Alpecin Fenix) assottiglia ulteriormente il gruppo di testa. Sul belga di portano subito Trentin, Pedersen Vanmarcke, Gougeard, Teunissen, Florian Vermeersch (Lotto Soudal) e Rowe. Il gruppo di Van Der Poel, Van Aert, Kristoff, Stybar e Turgis rimane attardato e paga un distacco di 50'' a 55 chilometri dal traguardo.

Proprio da questo gruppo prova a venire fuori Jasper Philipsen (UAE Team Emirates) che cerca di riportarsi sugli uomini al comando, ma viene riassorbito dagli inseguitori al passaggio sul Kammelberg.

Proprio qui Van Aert prova un altro attacco e solo Van Der Poel, Degenkolb, Bettiol, Asgreen, Lampaert, Sénéchal e Dylan Teuns riescono a seguirlo. Gli otto contrattaccanti si portano ben presto a una ventina di secondi dal gruppo di testa, mentre il terzo gruppo, di cui fa parte Kristoff a 45 chilometri dalla conclusione ha un ritardo dai primi di circa 1'.

Al passaggio sul Kammelberg a 35 km dal traguardo, Trentin prova a allungare tra gli uomini di testa, ma da dietro rientrano gli inseguitori con un'azione formidabile di Van Aert e Van Der Poel che ricompatta i due gruppi.

Subito dopo il muro, Kung tenta l'azione solitaria sfruttando le proprie doti da passista e riesce a guadagnare un centinaio di metri. L'andatura davanti è sostenuta e i corridori si prendono qualche rischio di troppo; Gianni Vermersch scivola sulla strada viscida e perde definitivamente contatto dal gruppo dei migliori.

Kung viene ripreso a 25 km dal traguardo e i primi procedono dandosi cambi regolari fino a 16 km dal traguardo, quando Bettiol prova l'attacco e l'azione dell'azzurro contribuisce a fare selezione. In testa rimandono, insieme al corridore della EF, anche Van Aert, Van der Poel, Kung, Trentin, Sénéchal, Lampaert, Degenkolb e Pedersen.

Bettiol ci prova ancora ai 5km dalla conclusione e scatena Van Aert che prima lo raggiunge e dopo prova ad andare da solo. Van der Poel non si fa sorprendere e si porta subito sotto, nulla di fatto.

Poi è la volta di Kung e ancora Van Aert ha le gambe per inseguire lo svizzero insieme a Sénéchal e a Bettiol, ma Van der Poel, inizialmente sorpreso, contribuisce a riportare sotto gli altri.

Ai meno due dal traguardo scatta Trentin, seguito solo da Bettiol, Sénéchal e Mads Pedersen. Allo sprint è proprio il danese a avere la meglio.