Matteo Malucelli, corridore italiano che aveva cominciato la stagione con la Gazprom Rusvelo, ha descritto la sua situazione e quella di altri suoi compagni di squadra nell’ultima diretta YouTube di Fantacycling. La squadra di matrice russa, sta pagando le conseguenze  del boicottaggio che il mondo occidentale sta cercando di operare nei confronti della Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. La formazione, infatti, era stata fermata poco dopo l’inizio del conflitto, a seguito della decisione dell’UCI di bloccare tutti i team che battevano bandiera russa e bielorussa. Queste le dichiarazioni di Malucelli: “L’intenzione iniziale era quella di correre con le maglie bianche, la squadra capendo la situazione, aveva già provveduto a eliminare la scritta perché al UAE, quando abbiamo vinto la tappa con Vacek, sotto i post iniziavano a esserci commenti poco gradevoli. Ci hanno detto di non rispondere a questioni politiche perché giustamente noi facciamo sport e non facciamo politica. 

La loro intenzione era di andare al Laigueglia con un abbigliamento neutro e di continuare la stagione finché non si fosse trovata una soluzione o sperando che la guerra finisse in breve tempo. Poi l’UCI, nonostante la squadra avesse fatto l’iscrizione e la punzonatura… i corridori avevano già i numeri in camera, gli è stato detto che il giorno dopo non potevano correre. 

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La squadra si era preparata, ma non si aspettavano nemmeno loro una situazione così grave”.

Una situazione delicata in cui gli atleti si sono trovati totalmente disorientati: “Lo sponsor è russo, Gazprom è russo e non possiamo dire niente, ma la società che ci gestisce è svizzera, i soldi arrivavano da Gazprom Germania - ha proseguito Malucelli - Va bene, puoi dirmi che non va più bene quella scritta perché riporta alla Russia, come aveva lo Schalke 04; mi fai togliere la scritta e mi fai continuare a fare il mio lavoro e invece qua ci hanno detto non potete più fare il vostro lavoro. Gazprom, tra l’altro è stata una delle poche società a non essere sanzionata… allora te che compri il gas da loro, va bene, loro che danno i soldi a noi, non va bene, per quale motivo? Io faccio questa considerazione e non mi so dare una risposta. 

Eravamo diventati una bella realtà, c’era una voglia di crescere e si respirava una voglia di investire tanto e è un peccato, perché, va bene tutto quello che è successo, però di sponsor di quel potenziale forse non ce n’è nessuno al mondo”.

I corridori adesso potrebbero trovare una nuova sistemazione, ma con la stagione già in corso non è semplice: “Teoricamente siamo liberi, praticamente no, non l’abbiamo capito… un nostro compagno è tornato nella squadra Continental ceca con la quale aveva corso. Dicono che siamo liberi, il problema è che devi trovare una squadra che non abbia raggiunto il limite massimo di corridori. Le squadre che non hanno raggiunto il limite massimo di corridori 99% è perché hanno poco budget. 

Io con l’Androni mi sono lasciato bene, mi sono lasciato una volta sono tornato e mi sono lasciato sempre bene. Savio è un gentiluomo, quando ci si parla capisce le esigenze nostre e quando gli ho detto che avevo l’offerta della Gazprom mi ha detto di cogliere questa opportunità. Per fortuna che la Federazione ci dà la possibilità di correre il Giro di Sicilia, perché stare fermi senza un obiettivo è difficile”.

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