Lo svizzero a Fantacycling svela: "All'Europeo con quattro costole rotte!"
Fantacycling ha il piacere di intervistare Simon Pellaud, corridore svizzero di 28 anni dell'Androni Giocattoli-Sidermec che ha firmato per le prossime due stagioni con la Trek Segafredo. Uomo da fuga, Simon è stata l'arma vincente di molti fantamanager durante il Giro d'Italia in cui è stato il leader della speciale classifica dei chilometri percorsi all'attacco. L'elvetico, che parla cinque lingue ed è molto attivo sui social dove spicca per la sua simpatia, vive molti mesi dell'anno in Sudamerica insieme alla sua fidanzata colombiana. In un momento di forzato riposo ci parla della stagione in corso, svelandoci che ha gareggiato nel campionato europeo da infortunato, e della nuova avventura nel team guidato da Luca Guercilena.
- Simon, benvenuto a Fantacycling. Conosci il nostro gioco?
Certo, non ho formato una squadra ma ho ricevuto tanti commenti positivi durante il Giro per le mie fughe che davano parecchi punti. Mi fa piacere, anche perchè sono praticamente gratis!
- Hai corso l'Europeo ma ti sei dovuto ritirare, cosa è successo?
Ero stato convocato per la Svizzera, volevo dare una mano al nostro capitano Marc Hirschi ma un'ora prima di partire è arrivato il risultato della radiografia a cui mi sono sottoposto e ho saputo che avevo quattro costole rotte a causa di una caduta di dieci giorni prima in Francia dove ho subito anche una commozione cerebrale e ho accusato forti dolori al ginocchio. Era la prima corsa che disputavo dopo l'estate ed è andata subito male. Ma ho deciso di partire lo stesso per rispettare la maglia. E invece dopo il Bondone mi sono dovuto fermare, il dolore era troppo forte.
- Il tuo 2021 è stato comunque positivo?
Ho iniziato molto bene vincendo una tappa alla Vuelta al Tachira in Venezuela ma poi sono stato fermo un paio di settimane a causa del Covid dopo la positività riscontrata poco prima del Giro di Turchia. Mi sono ripreso e la notizia che potevamo correre il Giro d'Italia mi ha riempito di felicità.
- La corsa rosa ti ha ormai adottato come uomo delle fughe.
Sì, mi piace molto correre il Giro con i tifosi italiani che mi danno un grande supporto. Qui però mi è mancato qualcosa per giocarmi una vittoria di tappa anche se ci sono andato vicino in un paio di occasioni. Ma l'obiettivo della squadra è stato raggiunto.
- Hai fatto bene anche nelle gare successive.
Grazie alla condizione del Giro ho concluso al secondo posto il campionato nazionale svizzero e al quarto il Gp di Lugano. Diciamo che la mia mente era bella libera per esprimermi al meglio.
- Perchè è arrivata la firma con la Trek?
Certo, avere un contratto per la prossima stagione mi ha reso felice e sereno. Anche se l'ultima caduta non ci voleva perchè ho interrotto gli allenamenti e ora devo restare a riposo.
- A questo proposito è vero che ti ha voluto Luca Guercilena? Sappiamo che il direttore generale del team italo-americano non sta bene, l'hai sentito di recente?
Lui mi ha dato una opportunità enorme dopo anni di tanto lavoro e dedizione ed essere rimasto lontano dal World Tour per molti anni. Della Trek mi è piaciuto lo spirito di squadra e il fatto che ci sono tanti corridori di tutte le nazionalità. L'ambiente ideale per me che amo la multiculturalità. Ho sentito Luca pochi giorni fa, sta passando un momento complicato e ho cercato di mandargli tanta energia. Sono sicuro che tornerà con noi.
- Ti dispiace lasciare l'Androni?
Mi sono trovato bene in questi due anni, ho potuto avere sempre il giusto equilibrio perchè non c'è pressione. E mi sono sempre sentito rispettato sia come ciclista che come uomo.
- Parliamo di fughe, come nascono i tuoi tentativi e che caratteristiche deve avere una buona fuga?
C'è sempre un piano. Guardo bene i percorsi e faccio le valutazioni in base alla condizione delle gambe. Trovare l'equilibrio giusto non è mai semplice, l'importante è darsi cambi regolari e non essere in troppi ma neanche pochi. Inoltre servono corridori che spingono bene sui pedali.
- Chi è il corridore più forte attualmente e chi lo vince il Mondiale?
Per quello che ho visto nelle ultime settimane dico Colbrelli, ha una gamba eccezionale. Lui e Van Aert sono i favoriti per il Mondiale ma attenzione alle sorprese. La squadra svizzera, ad esempio, può contare su almeno due capitani come Hirschi e Kung e poi c'è anche Bissegger. Mi sarebbe piaciuto esserci a dare una mano, speriamo di poterlo fare l'anno prossimo.
- Come vedi il tuo futuro?
Stiamo vivendo un periodo difficile, ora non penso troppo in avanti. Ma viaggiare tra Svizzera e Colombia mi consente di mantenere il giusto equilibrio e stare bene con me stesso e la mia famiglia.
Lorenzo Lucon – Team Fantacycling