Michael Woods vince la settima tappa della Vuelta, al termine di una prova corsa con grande intelligenza tattica. Una tappa insidiosa che si accende presto, con il gruppo che si spezza in due tronconi. Davanti attaccano in trentotto, tra cui l’ex campione del mondo Alejandro Valverde (Movistar), i due Jumbo Visma, Sepp Kuss e George Bennett, Omar Fraile e Alex Aranburu (entrambi dell’Astana), Rui Costa e Davide Formolo per la UAE, Michael Woods (EF), Guillaume Martin (Cofidis) e Tim Wellens (Lotto Soudal), maglia di pois e già vincitore di una tappa in questa Vuelta. 

Al primo passaggio sulla salita di Puerto de Orduña il gruppo maglia rossa Carapaz, trainato dagli uomini del Team Ineos, ha un ritardo di 1’42’’. 

A 55 km dal traguardo prova a allungare Alejandro Valverde insieme a Dorian Godon (AG2R La Mondiale) e Stan DeWulf (Lotto Soudal), guadagnando una quindicina di secondi sul gruppo degli attaccanti. Dietro la maglia rossa accusa un ritardo di 2’30’’. Valverde, che ha in ritardo in classifica di 3’ da Carapaz, in questo momento balzerebbe al quarto posto della generale. 15 km più tardi i tre attaccanti vengono ripresi e Godon riparte in contropiede, ma viene subito ripreso. Il gruppo dietro accelera e quando mancano 25 km accorcia il proprio ritardo a 1’40’’. 

Al secondo passaggio sulla salita di Puerto de Orduña, allunga Woods, mentre il gruppo di Carapaz è a 1’45’’ di distacco. A un chilometro dalla vetta si muovono Valverde, Peters, Fraile e Guillaume Martin che in prossimità del gran premio della montagna vanno a riprendere il canadese della EF. Si forma così un quintetto in testa, con 30'' di vantaggio sui contrattaccanti.

A un chilometro dalla conclusione Woods piazza l'allungo decisivo e sorprende Fraile, secondo e Valverde, terzo. Il gruppo maglia rossa arriva con un minuto di ritardo. Carapaz mantiene la maglia rossa.