Eddy Merckx compie oggi 75 anni. L’uomo che in bicicletta ha compiuto l’impossibile si è raccontato in un'intervista a Pier Augusto Stagi per Avvenire, lasciando emergere il suo lato più nascosto, quello dei sentimenti: “Il primo vero colpo è nel 1983, quando viene a mancare papà. Ho 38 anni. Ho tutto, ma mi sento improvvisamente scoperto e indifeso. È come se la mia eterna giovinezza fosse improvvisamente finita lì. Cosa ho imparato dalla vita? Tante cose, se hai voglia di imparare. Per esempio ci si misura con le piccole cose quotidiane, anche se spesso pensiamo che contino solo quelle grandi. Tanti amici sono già andati via, e non fa certo bene al morale». Sulla sua carriera: «L'appetito mi è venuto mangiando. Finché la figlia di un corridore mi ha soprannominato "il Cannibale". Perché - diceva - ai miei avversari non lasciavo che le briciole. A Gimondi non ho lasciato mai nulla, perché io di regali non ne ho mai fatti a nessuno. Quello che Felice si è portato a casa, l'ha fatto con la sua forza e la sua intelligenza. E Felice era forte e intelligente. Ma soprattutto era un amico. Un grande amico».