Chi lascia il ciclismo a fine 2023

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30
Oct
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Tra loro vincitori di classiche e un oro olimpico

Un buon numero di corridori professionisti ha terminato la propria carriera alla fine della stagione 2023. Dunque non li vedrete più a disposizione nella nostra app.

Chi sono i più famosi? Peter Sagan ha annunciato il ritiro diversi mesi fa. Ora il tre volte campione del mondo, vincitore di un Fiandre, una Roubaix e sette maglie verdi al Tour de France, vuole correre la prova di mountain bike alle Olimpiadi di Parigi, non prima di provare a gareggiare ancora in qualche corsa su strada minore. Ma prima dovrà trovare un contratto, presumibilmente a gettone. 

Thibaut Pinot ha lasciato il ciclismo a 33 anni dopo aver ricevuto uno splendido omaggio dai suoi tifosi, prima al Tour e poi al Lombardia.

Greg Van Avermaet ha detto basta a 38 anni dopo un titolo olimpico e una Roubaix: il belga ha vissuto 17 anni di professionismo e ora si è dedicato al triathlon.

Si sono ritirati anche Rohan Dennis, il cronomen australiano che fu determinante nel Giro d'Italia vinto da Geoghegan Hart, il suo compagno di squadra (e cronomen pure lui) Jos Van Emden, lo sprinter Nacer Bouhanni, conosciuto per il suo carattere esuberante, e i due gregari spagnoli di Valverde e Mas, Imanol Erviti e Josè Joaquin Rojas.

Lasciano i francesi Laurent Pichon, Tony Gallopin (vincitore di tappe al Tour e alla Vuelta), Francois Bidard,  Mikael Cherel e Maxime Bouet, lo sloveno Ian Polanc, lo spagnolo Luis Leon Sanchez, lo svizzero Michael Schar, i belgi Dries Devenyns e Jens Keukeleire, il sudafricano Daryl Impey oltre agli italiani Manuele Boaro, Davide Martinelli e Francesco Gavazzi.

Nota a parte per Nathan Van Hooydonck, che ha dovuto lasciare il ciclismo a soli 27 anni dopo i problemi al cuore diagnosticati a seguito di un malore, e Zdenek Stybar,  talento della Repubblica Ceca proveniente dal ciclocross e diventato uno dei migliori corridori nelle gare del Nord. Il suo addio è arrivato a 37 anni.

Nel frattempo ci sono ancora molti corridori senza un contratto per il 2024: tra i 'senatori' del gruppo sono in tanti a rischiare di concludere la loro carriera in bicicletta.