Statistiche e incroci nel 2020 dei pretendenti alla vittoria
Oggi scattano i mondiali di Imola con la prova a cronometro femminile, l’occasione per cominciare a godersi lo spettacolo del mondiale in Italia. Noi “fantaciclisti”, invece, abbiamo ancora un giorno di tempo per preparare le formazioni in vista dell’esordio iridato che su Fantacycling avverrà con la crono maschile; 31 km su cui gli specialisti sono pronti a darsi battaglia per conquistare la maglia iridata e molti “fantapunti”. Noi di Fantacycling, per farvi costruire al meglio le vostre fantasquadre mondiali, abbiamo analizzato ai raggi X i favoriti, riepilogando i piazzamenti raggiunti nelle prove a cronometro disputate nel 2020 e i vari “scontri diretti” che si sono già visti, tra di loro, in corsa (con i relativi distacchi).
Rémi Cavagna
Il francese della Deceuninck Quick Step ha vinto il campionato nazionale francese (percorso di 43,6 km), mentre è arrivato secondo sui 25,6 km degli europei (a 17’’ dal vincitore Kung, e avanti di 4’’ rispetto a Campenaerts). Ha destato ottime impressioni giungendo sesto nella crono del Tour con arrivo alla Planche des Belles Filles, ma rimediando soli 18’’ da Dumoulin al passaggio dei 30km, prima cioè dell’inizio della salita. Cavagna all’intertempo ha rifilato 33’’ a Van Aert e 55’’ a Asgreen; visto che la crono di Imola, lunga 31 km, è stata paragonata ai primi 30 km della penultima tappa del Tour, il francese è decisamente uno da guardare con attenzione.
Kasper Asgreen
Terzo alla cronometro della Parigi-Nizza (15,1 km) dietro di 12’’ rispetto al leader Soren Kragh Andersen e 6’’ da Schachmann (secondo), ma con un vantaggio di 5’’ su Campenaerts e 14’’ su Kung (altri due protagonisti annunciati a Imola). Il danese è arrivato ventiquattresimo alla Planche des Belles Filles ed è passato con un ritardo di 1’13’’ da Dumoulin all’intertempo dei 30 km.
Wout Van Aert
Uno degli uomini del momento, oltre a dominare nelle prove in linea il belga è un treno anche contro il tempo. Nel 2020 ha portato a casa il campionato nazionale belga (42,1 km) dando 30’’ a Campenaerts, ed è arrivato quarto alla Planche des Belles Filles, con un ritardo di 51’’ da Dumoulin al passaggio ai 30 km, ridotto poi a 10’’ nel finale (il belga è arrivato a 1’31’’ da Pogacar). Difficile però prevedere quante energie spenderà nella cronometro, visto che è uno dei favoriti anche per la prova in linea. Magari Wout, visto il periodo d’oro, sta pensando a una storica doppietta.
Tom Dumoulin
L’olandese della Jumbo Visma, nel 2020 ha corso solo la cronometro del Tour alla Planches des Belles Filles arrivando secondo a 1’21’’ da Pogacar, ma al passaggio ai 30 km (prima dell’inizio della salita) aveva fatto registrare il miglior tempo. Attenzione dunque a “Big Tom”, perché la condizione sembra tornata quella dei tempi migliori e una locomotiva come lui a cronometro può sempre fare la differenza.
Victor Campenaerts
Specialista puro, l’altro belga in gara oltre a Van Aert sembra aver perso un po’ di smalto rispetto agli anni passati. Il corridore della NTT resta comunque un elemento in grado di cogliere piazzamenti interessanti come il sesto posto alla cronometro della Parigi-Nizza a inizio stagione, a 17’’ dal leader Soren Kragh Andersen e a 5’’ da Asgreen, ma anche 9’’ davanti al campione europeo Kung.
Al campionato nazionale belga (42,1 km) si è piegato allo strapotere di Van Aert (30’’ di distacco), mentre agli europei è giunto terzo (25,6 km) 21’’ dietro a Kung e a 4’’ da Cavagna. Buon piazzamento anche alla cronometro finale della Tirreno-Adriatico lunga solo 10,1 km, dove Campenaerts è arrivato secondo a 18’’ di distacco dal leader Ganna, ma anche con 8’’ di vantaggio sul campione del mondo di specialità Rohan Dennis.
Filippo Ganna
Ecco la speranza dell’Italia. Il corridore del Team Ineos ha le gambe per regalare uno storico successo (peraltro in casa) ai colori azzurri. Più forte sulle distanze brevi, i 31 km del percorso di Imola possono essere un buon compromesso per lui. Lo testimonia il secondo posto alla cronometro della Vuelta San Juan il 28 gennaio scorso (15,5 km con 32’’ di ritardo da Remco Evenepoel) e il Campionato nazionale italiano vinto con 50’’ di vantaggio su Alessandro De Marchi, secondo. Ganna ha chiuso con il successo alla cronometro della Tirreno-Adriatico con 18’’ di vantaggio su Campenaerts e 26 su Rohan Dennis, 28’’ su Geraint Thomas e 33’ su Tobias Ludvigsson. La forma c’è e i tifosi azzurri sperano.
Stefen Kung
Attenzione anche allo svizzero, che ha cominciato bene la stagione arrivando terzo alla cronometro della Volta ao Algarve (20,3 km con percorso vallonato) con 19’’ di distacco dal vincitore Evenepoel e 9’’ da Dennis (secondo). Poi un ottavo posto alla cronometro della Parigi-Nizza e la vittoria del campionato nazionale svizzero (30,3km, con 54’’ di vantaggio sul secondo classificato Dillier), ma soprattutto quella del Campionato europeo, vinto come detto con 17’’ di vantaggio su Cavagna e 21’’ su Campenaerts. Non ha preso parte alla cronometro del Tour perché si è ritirato prima della sedicesima frazione, quella da Grenoble a Méribel - Col de la Loze, quindi non sappiamo quanto sia buona la condizione del corridore della Groupama FDJ.
Rohan Dennis
Il campione del mondo in carica a crono ha aperto l’anno (l’8 gennaio) con un secondo posto sui 37,5 km del percorso dei campionati nazionali australiani con 18’’ di ritardo dal vincitore Luke Durbridge (anche lui al via della prova di Imola, tenetelo d’occhio) e poi ha replicato il piazzamento alla cronometro della Volta ao Algarve (dietro a Evenepoel). Anche per lui (come Ganna e Campenaerts), l’ultima prova a cronometro in ordine di tempo è stata quella sui 10,1 chilometri di San Benedetto del Tronto, alla Tirreno-Adriatico, in cui è arrivato terzo con 26’’ di ritardo dal leader Ganna. L’australiano ha detto di sentirsi in forma e di puntare al terzo titolo mondiale di specialità in carriera, ma la concorrenza è molto agguerrita e gli servirà un capolavoro per confermarsi in maglia iridata.
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