Il ciclismo femminile è ormai una realtà consolidata, anche in Italia. Il merito è sopratutto dei successi azzurri, con la ciliegina sulla torta posata da Elisa Balsamo, che il 25 settembre scorso in Belgio ha conquistato il titolo di campionessa del mondo in uno sprint al cardiopalma, dieci anni dopo la vittoria di Giorgia Bronzini. La 23enne di Cuneo racconta a Fantacycling il suo momento d'oro e la passione per uno sport che le sta dando grandi soddisfazioni e una sorprendente, ma meritata, notorietà. 

Elisa, il tuo 2021 resterà indimenticabile. Come ti stai godendo il periodo? 

Sto iniziando a capire solo ora che ho realizzato qualcosa di speciale, nei primi giorni era difficile comprenderlo. Vincere la maglia iridata è un sogno ed è pazzesco per la carriera di qualunque atleta. 

Al Mondiale ti abbiamo visto molto emozionata, cosa ricordi di quei momenti? 

In realtà ero in un'altra dimensione, non capivo bene cosa avevo combinato. Ricordo l'emozione del podio, l'incontro con le mie compagne e il mio ragazzo. Tutte persone importanti durante il mio percorso di avvicinamento al successo. 

Ma la tua stagione non è finita? 

No, ora sarò impegnata ai Mondiali su pista a Roubaix. L'obiettivo è fare bene perchè vorrei concludere alla grande il 2021. Poi l'anno prossimo continuerò sia su pista che su strada anche se darò più importanza alla seconda via visto la maglia che indosso. Penso di riuscire a trovare un buon equilibrio. 

Il prossimo anno cambierai anche squadra. Si tratta di un salto di qualità? 

Ho firmato per la Trek Segafredo, sono molto fiduciosa di correre e fare bene con questa maglia. Una decisione che non mi preoccupa, anzi, mi porta ulteriori stimoli. 

Quest'anno hai corso la prima Parigi-Roubaix al femminile, che sensazioni hai avuto? 

È stata una gara durissima soprattutto a causa del maltempo. Sono contenta di averla finita, credo che l'inserimento nel calendario di una corsa del genere porti una ulteriore iniezione di fiducia al ciclismo femminile. E nel 2022 ci sarà anche il Tour de France. Sì, ero alla presentazione del percorso a Parigi. A me piacerebbe tanto farlo, è un tracciato bello ed equilibrato. Spero di essere al via. 

A proposito, eri seduta a fianco di Alaphilippe e Pogacar. Che sensazioni hanno mostrato per il percorso maschile? 

Mi sono sembrati contenti anche se è molto impegnativo e con tanti arrivi in salita. Sono stati molto gentili con me, abbiamo scambiato qualche parola e mi hanno fatto capire di aver compreso quanto il ciclismo femminile sia diventato importante per tutto il movimento. 

Quindi lo stato di salute del ciclismo rosa in Italia è migliorato? 

È in netta crescita, come da qualche anno a questa parte. C'è stata una accelerazione pazzesca perchè ci sono squadre super interessate alle corse e l'attenzione mediatica è aumentata. Gli ascolti televisivi, infatti, ci hanno premiato. E poi ci sono sempre più ragazze che decidono di andare in bici grazie ai nostri risultati. Speriamo di proseguire nel migliore dei modi. 

Domanda di rito, conosci Fantacycling?

Certo! Anche se non gioco, ci sono delle mie compagne di squadra e di nazionale che schierano la loro formazione e attendono con ansia i punteggi dopo le gare. Sono talmente sul pezzo che capita di sentirle spesso parlare e discutere a voce alta di crediti e mercato. 

Ok, ancora non sei una fantamanager ma quale sarebbe il primo corridore che prenderesti per la tua squadra? 

Senza dubbio Van Aert. 

Perchè ti piace il ciclismo? 

Lo considero uno sport in cui bisogna avere un grande spirito di squadra. Ed è per questo motivo che lo adoro. 

Lorenzo Lucon - Team Fantacycling

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