Nei giorni in cui Trento è la capitale europea del ciclismo, il pensiero va subito a chi, da quelle parti, ci è nato fino a diventare un fuoriclasse del pedale con 273 vittorie in carriera: Francesco Moser. Settant'anni compiuti il 19 giugno scorso, “Lo sceriffo” si gode il successo della rassegna in cui, ovviamente, si parla anche di lui in un documentario presentato per l'occasione dal titolo “Moser, scacco al tempo”.

Nonostante l'intenso lavoro nelle sue vigne e le tante occasioni di celebrazione, Moser riesce a ritagliarsi del tempo per la sua amata bici. Ed è proprio mentre è in sella che risponde a Fantacycling sulla gara più attesa della settimana: la prova su strada maschile di domenica, su un percorso che conosce molto bene intorno alla città.

“Una cosa è certa – dice il campione di Palù di Giovo – quello che percorreranno i professionisti non sarà un percorso durissimo e in più sarà soltanto di 179 km. Dunque mi aspetto che non vi sia una grande selezione a differenza delle gare mondiali di oltre 200 km dove molti si staccano. La salita nel circuito di Povo da scalare otto volte ha solo un tratto impegnativo ma si può stare a ruota per giocarsi le proprie carte in una volata ristretta”.

I favoriti sono nomi noti per Moser: “Colbrelli chiaramente, la Nazionale correrà per lui. Poi attenzione ad Evenepoel e Pogacar. È vero, nella cronometro non è andato bene ma è un fuoriclasse e mi aspetto di vederlo davanti”.

E che corsa sarà per gli azzurri?: “Intanto bisogna stare attenti a non fare andare via una fuga da lontano – dice l'ex iridato e primatista dell'ora – poi se fanno una gara troppo selettiva rischiano di spremersi e di aiutare le altre squadre. Ci vorrà pazienza”. E una sorpresa per i fantamanager? “Per una corsa così breve ci sono tanti outsider. Tipo gli svizzeri o i francesi, da tenere d'occhio”. 

Mentre arriva a casa, Moser ricorda quanto sia importante la vetrina continentale per Trento: “Sono contento che abbiano organizzato le gare nella mia terra. Stiamo facendo vedere le nostre bellezze e, soprattutto, rilanciamo l'utilizzo della bici in un territorio ricco di ciclabili. Ne valeva la pena”.

Lorenzo Lucon – Team Fantacycling

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