Giro d'Italia, presentate le prime tre tappe

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Gran partenza da Budapest; lunedì sarà la volta delle tappe per velocisti

Nell’ultima edizione un corridore ungherese ha vestito per la prima volta la maglia rosa, e nel 2022 il Giro d’Italia partirà proprio da lì, con Budapest a fare da splendida cornice all’inizio della nostra amata corsa a tappe. In realtà il rosa di Attila Valter nell’edizione 2021 è solo una coincidenza, la Gran partenza del prossimo anno era già prevista nel 2020, ma poi è stata rimandata a causa della pandemia di Covid-19. Le prime tre tappe si terranno da venerdì 6 maggio. Il primo step sarà dalla piazza degli Eroi di Budapest a Visegrad con uno strappo finale di 5 km al 5% fino al castello reale, la seconda a cronometro per 9,2 km nelle strade della capitale, la terza da Kaposvár a Balatonfüred sul lago Balaton, con un finale per i velocisti dopo qualche saliscendi. RCS presenta il tracciato spacchettandolo: lunedì sarà la volta delle tappe adatte ai velocisti, martedì quelle collinari, mercoledì le tappe di montagna, giovedì il finale. I commenti sul sito specializzato Tuttobici sono molto critici e negativi, anche per la diretta via facebook dall’Ungheria senza commento in italiano. L’Équipe lo definisce stamattina “un feuilleton” ed eccepisce pure Pier Augusto Stagi sul Giornale paragonandolo a una serie di Netflix.

“Nulla di scandaloso - scrive - ci può stare tutto, anche perché c'è di peggio, ma è chiaro che questa presentazione spezzatino (e tutta in inglese) toglie il pathos del "vernissage" delle grandi occasioni, della cerimonia alla quale non mancare, del giorno dedicato ad un evento che perde di "sacralità", finendo per logiche di marketing solo di facciata per rendere più digeribile una scelta dettata da una intesa che tra Rcs Sport e Rai al momento non c'è e, di conseguenza, non facile da gestire senza una diretta tivù, come invece ha già fatto il Tour presentato in pompa magna il 14 ottobre a Parigi in diretta tivù, nazionale e internazionale. È chiaro che si può tutto, e non è un dramma presentare la nostra più importante corsa a tappe così.. È un'opzione. Speriamo solo che si tratti di un'eccezione, un cammeo, come un Gronchi Rosa o una Gazzetta dello Sport verde”.


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