Il Magro, uno di noi

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May
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"G.S. Pezzetti e Buati" la sua squadra al Fantacycling

“Pantani mi ha scelto, ci conoscevamo da quando era dilettante e mi ha confidato che gli sarei piaciuto come ds. Sembrava una frase buttata lì, invece me lo propose davvero. Aveva la mia stessa ironia, ricordo lunghi viaggi in macchina in cui cantavamo a squarciagola. Mi manca, ci saremmo divertiti un mondo anche adesso”. Questo è uno dei passaggi più significativi di una bellissima intervista di Antonio Barillà a Riccardo Magrini che potete trovare sull’edizione odierna de La Stampa. Il telecronista di Eurosport, racconta il suo mondo e il rapporto con il ciclismo a due giorni dalla partenza del Giro d’Italia.

Diciamoci la verità, non vediamo l’ora che cominci la corsa rosa anche per sentire le mitiche telecronache del “Magro” che con la sua competenza e ironia, riesce a unire gli appassionati e a catturare anche chi segue il ciclismo in maniera distratta: “Io sono felice di avvicinare altre persone con i miei aneddoti e le mie battute - continua Magrini - Abbiamo un pubblico eterogeneo fatto di ultraottantenni e di ragazzini”.

Famosi e non famosi, tutti fan delle corse accompagnate dalla voce di Magrini e Luca Gregorio, ormai divenuti il binomio che accompagna il nostro ciclismo: “Pioli, allenatore del Milan, durante le Olimpiadi di Tokyo mi ha scritto un messaggio alle 4 di mattina. Poi Guidolin, Pruzzo, Gentile, Meggiorini, e Allegri. A differenza del vice Landucci non ama pedalare, però segue le gare”. 

Non sappiamo se anche il mister della Juventus e del Milan giochino al Fantacycling. Magrini sì, ed è con grande orgoglio che lo possiamo definire uno dei più grandi appassionati della nostra app. Fin da subito catturato dalla magia del nostro gioco, con la sua squadra “Pezzetti e Buàti”, il “Magro” ha dimostrato di essere entrato a pieno nel vero spirito del Fantacygling. Del resto, come riporta nell’intervista a La Stampa, lui preferisce vivere le corse con leggerezza ed è proprio da lì che nascono i suoi neologismi come la celebre “Fagianata”: “È un’azione che nasce alla chetichella, come il fagiano che zampetta prima di prendere il volo. Il “veglione del tritello” descrive invece la frantumazione del gruppo: lo coniò un mio amico davanti ai cocci dei bicchieri venuti giù da una credenza. “Ciccino d’avana è roba mia: indica uno che non conta. E “Biascino da Siena” è un amico. Infine i soprannomi, da frullata Froome a Pikachu Pogacar”.

Aspettiamo il Giro d’Italia anche e soprattutto per questo.


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