La Vuelta continuerà fino a Madrid nonostante le proteste, assicura il direttore Guillen

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9
Sep
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Nessun piano B per la corsa spagnola dopo le manifestazioni contro Israele e pro Palestina

Il direttore della Vuelta a España Javier Guillen ha assicurato che, nonostante l'ultima ondata di proteste contro le azioni di Israele a Gaza che hanno portato alla parziale sospensione della tappa 16, la corsa proseguirà come previsto fino a Madrid.

La Vuelta è stata interrotta prima del traguardo previsto in due occasioni dai manifestanti che protestavano contro la presenza della squadra Israel-Premier Tech, sia nella tappa 11 che nella 16 prima della salita finale verso Castro de Herville. Le proteste si sono intensificate sia dentro che fuori dalla corsa, con episodi di hackeraggio della radio corsa e persino il tentativo di bloccare la strada con un tronco d'albero abbattuto.

"Non esiste un piano B"

, ha dichiarato Guillen in una conferenza stampa convocata d'urgenza. Pur riconoscendo che quanto sta accadendo a Gaza è "terribile" e che i manifestanti hanno il diritto di protestare, ha insistito sul fatto che lo sport "serve a unire" e che bloccare le tappe è "illegale sia dal punto di vista penale che sportivo".

"Vogliamo esprimere il nostro rifiuto per quanto accaduto oggi", ha aggiunto Guillen. "È una situazione senza precedenti nella storia della Vuelta. Non è una crociata, vogliamo solo che la corsa si svolga regolarmente. Domani partiremo e arriveremo a Madrid, non posso dire altro".

La situazione rimane tesa, con circa 1.000 manifestanti presenti all'arrivo della tappa 16 e circa 150 che hanno invaso la strada. Nonostante le crescenti difficoltà, l'organizzazione resta ferma sulla decisione di proseguire la corsa fino alla sua naturale conclusione nella capitale spagnola.

Foto Sprint Cycling