Alaphilippe e Van Aert sfidano Valverde, Pogacar out
La prima parte di stagione, dedicata alle classiche del nord e alle Ardenne, si chiude con la Liegi-Bastogne-Liegi, la 'Doyenne' con i suoi 257 km costellati da salite storiche e da un arrivo modificato negli ultimi anni. A differenza di quando si arrivava ad Ans, dopo aver scalato il Saint Nicolas, il traguardo si addice ai corridori resistenti ma anche dotati di un buono spunto veloce.
Domani, come sempre, la prima parte di gara sarà quella più semplice, utile alla formazione della fuga di giornata. Dopo il giro di boa a Bastogne, si tornerà verso Liegi con un percorso di tutto rispetto.
La corsa entrerà nel vivo ai -90 dalla conclusione, quando nel giro di 20 chilometri si scaleranno Côte de Mont-le-Soie, Côte de Wanne, Côte de Stockeu (1 km al 12,5%) e Côte de la Haute-Levée. Quindi il Col du Rosier, l’ascesa più lunga della gara con i suoi 4400 metri, dopo i 200 chilometri di gara.
A movimentare la corsa ci penserà l'ascesa verso la mitica Redoute, lunga 2100 metri all’8,9%. Dalla cima mancheranno 30 chilometri al traguardo.
Dopo lo scollinamento, ancora la Côte de Sprimont e la Côte de la Roche-aux-Faucons, ultima asperità di giornata a una quindicina di chilometri dall'arrivo. Qui la pendenza media sarà dell’11% con punte del 15%. Lungo i 1300 metri di salita qualcuno proverà a fare la selezione decisiva ma è più probabile che riesca ad avvantaggiarsi un gruppetto che, dopo aver percorso un tratto di discesa e di breve pianura, si giocherà la vittoria finale come è capitato negli ultimi due anni.
La starting list promette bene: assente Primoz Roglic, gli occhi saranno puntati su Wout Van Aert, reduce da una brillante Parigi-Roubaix, e sul suo compagno di squadra Tiesj Benoot, che a Liegi ha fatto spesso bene. Sembrano in calo, invece, le quotazioni di Jonas Vingegaard, apparso per nulla brillante alla Freccia Vallone. Ma la Jumbo Visma non sarà la sola squadra ad avere almeno due punte. C'è il Team Ineos, ad esempio, che si presenta con almeno due frecce al suo arco: si tratta di Daniel Martinez e Michal Kwiatkowski, mentre un grande punto di domanda riguarda Thomas Pidcock, ritiratosi mercoledì molto prima di scalare il muro di Huy.
Tadej Pogacar non sarà al via a causa del lutto che ha colpito la sua fidanzata. A questo punto il capitano diventa Marc Hirschi, con George Bennett, Marc Soler e Brandon McNulty a lavorare per lui. La Quick Step risponde con Julian Alaphilippe, che ha un conto aperto con la decana delle classiche viste le volate perse nel 2020 e nel 2021. Il francese non sembra essere al top ma potrebbe aiutarlo Remco Evenepoel, alla prima apparizione tra le strade di casa e desideroso di fare bene in una corsa dallo storico palmares.
Non è possibile dimenticare Alejandro Valverde, secondo mercoledì alla Freccia e che ha timbrato la Liegi per ben quattro volte (oltre ad ottenere una serie lunghissima di piazzamenti). Il 42enne della Movistar potrà contare su un Enric Mas che in salita, più che in discesa, è apparso davvero brillante nelle ultime uscite.
Attenzione alla Bahrain Victorius, che presenta il vincitore di mercoledì, Dylan Teuns, ma anche Matej Mohoric, reduce dal quinto posto alla Roubaix, e Wout Poels, che la Liegi l'ha già vinta in passato.
Poi una bell'elenco di pretendenti in grado di ottenere un buon risultato: citiamo Benoit Cosnefroy della Ag2R, Alexandr Vlasov e Sergio Higuita della Bora, Guillaume Martin e Ion Izagirre della Cofidis, Quentin Pacher e Rudy Molard (tornato a brillare sul muro di Huy) per la Groupama Fdj, Tim Wellens della Lotto Soudal, Michael Woods e Jakob Fulgslang della Israel Premier Tech, Bauke Mollema della Trek Segafredo, il vincitore del Tour of the Alps, Romain Bardet, e il suo compagno di squadra del Team Dsm, Soren Kragh Andersen, Warren Barguil dell'Arkea Samsic e, perchè no, Michael Matthews del Team Bike Exchange. Uno sguardo anche a Tobias Johannessen della Uno X e ad Alexis Vuillermoz della Total Energies.
Gli italiani si presentano al via, ancora una volta, a ranghi ridotti. Ci attendiamo comunque un sussulto da Vincenzo Nibali per l'Astana, Lorenzo Rota per l'Intermarchè Wanty Gobert, e Diego Ulissi della Uae Emirates.
Sarà l'ultima Liegi non solo per Valverde ma anche per Philippe Gilbert, vincitore nel 2011. Un altro pezzo di storia del ciclismo che lascerà a fine stagione.
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