L'ex professionista italiano si è spento a 52 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro
Il mondo del ciclismo piange la scomparsa di Stefano Casagranda, ex corridore professionista italiano, venuto a mancare all'età di 52 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro.
Nato in Trentino, una delle culle del ciclismo italiano, Casagranda ha corso da professionista dal 1996 al 2004, militando sempre in squadre italiane. La sua carriera iniziò nella prestigiosa MG Maglificio-Technogym, dove ebbe come compagni di squadra campioni del calibro di Michele Bartoli e Gianni Bugno.
Il momento più alto della sua carriera arrivò nel suo primo anno da professionista alla Parigi-Nizza, dove conquistò una memorabile vittoria di tappa a Millau dopo una fuga solitaria di 100 chilometri sotto neve e pioggia torrenziale, precedendo di 27 secondi il gruppo del futuro vincitore Laurent Jalabert.
Una vittoria epica in condizioni estreme
Quella tappa, che sulla carta doveva essere la più facile della corsa, si trasformò in un'epica battaglia contro gli elementi. Lo stesso Jalabert commentò: 'È stata una giornata di pura sopravvivenza', mentre Chris Boardman ricordò di non riuscire nemmeno a piegare le braccia per il freddo.
Oltre al successo alla Parigi-Nizza, Casagranda ha collezionato vittorie di tappa al Giro del Trentino (oggi Tour of the Alps), alla Vuelta a Castilla y León e al Giro di Danimarca. Ha partecipato a undici Grandi Giri, distinguendosi come fedele gregario dei suoi capitani. La sua ultima stagione da professionista la disputò con la Saeco, dove fu compagno di squadra del due volte vincitore del Giro d'Italia e conterraneo Gilberto Simoni.
Il Veloce Club Borgo A.S.D., di cui era presidente, lo ha salutato con un toccante messaggio: "Grazie di tutto, Campione, è stato un onore averti come presidente".