Madiot: 'Basta tecnologia, il ciclismo deve rallentare per essere più sicuro'

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21
Jun
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Il manager della Groupama-FDJ propone di vietare radio, GPS e misuratori di potenza per ridurre i rischi nel gruppo

Marc Madiot, storico team manager della Groupama-FDJ, torna a far sentire la sua voce sulla sicurezza nel ciclismo moderno, proponendo soluzioni drastiche per rallentare l'evoluzione dello sport e renderlo meno pericoloso.

In un momento in cui il tema della sicurezza è più che mai al centro del dibattito, anche alla luce delle recenti dichiarazioni di Bouhanni sul trauma e la paura delle cadute che lo hanno portato al ritiro, Madiot rilancia la sua proposta: eliminare radio, misuratori di potenza e GPS dalle competizioni.


'Ci sono morti e inevitabilmente ce ne saranno altri, eppure il giorno dopo si ricomincia a correre come se nulla fosse', ha dichiarato Madiot a L'Equipe, criticando l'atteggiamento 'the show must go on' del ciclismo moderno.

'Dobbiamo rallentare l'evoluzione del ciclismo. La soluzione è semplice: via le radio, via i misuratori di potenza, via il GPS. Con questi cambiamenti, ci sarebbero meno pericoli e meno corridori che si prendono rischi contemporaneamente', ha spiegato il manager francese.

Secondo Madiot, il problema principale è che i corridori sono diventati come 'robot telecomandate':

'Siamo costantemente in contatto con loro attraverso la radio, che è una specie di telefono, il GPS e i misuratori di potenza. Li avvertiamo continuamente dei pericoli, dei passaggi nei villaggi, dei dossi e delle rotatorie, dicendo loro di stare davanti. Ma davanti non c'è posto per tutti! E questo porta solo ad andare sempre più veloci per cercare di superare gli altri'


La proposta di Madiot si inserisce in un più ampio dibattito sulla sicurezza, che vede l'UCI impegnata in test per limitare i rapporti e la larghezza dei manubri, mentre il progetto SafeR monitora le cadute per migliorare le condizioni di gara.