Michael Woods dal Canada a... Glasgow

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7
Nov
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"Voglio un ciclismo attento all'ambiente"

Le corse sono ferme, il mondo va avanti. E i ciclisti non vanno in fuga dall'attualità. Così il canadese Michael Woods si schiera per aiutare l'ambiente, proprio mentre è in corso la conferenza sui cambiamenti climatici COP26 a Glasgow. Anche il ciclismo - dice Woods - può fare la sua parte.

Il canadese ha calcolato le emissioni provocate dai ciclisti professionisti, sia per i voli aerei necessari al calendario World Tour sia per la carovana di auto e bus al seguito di ogni corsa. E non solo...

"Il mio stile di vita era già buono, ma lo sto migliorando. Mangio meno carne, compro a livello locale, riduco al minimo i rifiuti e mi sposto il più possibile in bicicletta anche nel tempo libero", dichiara Woods, che risiede ad Andorra, posto ideale anche per gli allenamenti.

Attraverso i suoi account social (qui Instagram), Woods sta invitando anche compagni, sostenitori e appassionati ad essere più consapevoli dell'ambiente e di quello che tutti possono fare. "Quello che facciamo singolarmente è una goccia nel mare. Ma l'impegno di tutti può portare comunque a qualcosa di grande".

L'emergenza climatica diventi prioritaria anche per il mondo del ciclismo, quindi. Ed è per questo che Woods sta sensibilizzando Tour de France e UCI, affinchè diano l'esempio.

Una prima vittoria, l'ha già ottenuta dal suo team. Nella prossima stagione, Israel Start-Up Nation avrà una flotta composta da due auto completamente elettriche e le altre saranno ibride plug-in. Il risultato? Le emissioni di carbonio saranno ridotte. Di poco, certo. Ma vale tutto, per il mondo che verrà.

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