Il corridore del Bahrain Victorious si schiera apertamente sulla questione palestinese e critica la disparità di trattamento rispetto al caso Russia
Pello Bilbao non usa mezzi termini e accusa apertamente l'UCI di ipocrisia nella gestione della questione Israel-Premier Tech e del conflitto a Gaza. Il corridore basco del Bahrain Victorious, che mantiene pinnato sul suo profilo Instagram un post 'Stop Genocide on Gaza', ha espresso forte preoccupazione per la situazione nel territorio palestinese.
"Non capisco cosa stiamo aspettando per chiamare le cose con il loro nome. Quello che sta accadendo a Gaza è un genocidio, e lo penso da tempo", ha dichiarato Bilbao in un'intervista a El Periódico. "Fortunatamente ora sempre più persone ne sono consapevoli. Il governo spagnolo è stato tra i primi a segnalarlo all'Unione Europea".
Il corridore basco ha evidenziato quella che ritiene una contraddizione nell'approccio dell'UCI: "È una situazione molto complicata, ho ex compagni e conoscenti nel team Israel-Premier Tech con cui ho ottimi rapporti. Ma non capisco l'ipocrisia dell'UCI quando ha preso una decisione diversa con la squadra russa Gazprom. Non comprendo questa differenza di trattamento".
Riguardo alle proteste pro-Palestina che hanno caratterizzato l'ultima Vuelta a España, Bilbao ha espresso sostegno ai manifestanti: "Dobbiamo far sentire la nostra voce e ringraziare chi scende in piazza o rischia la vita per portare aiuti e rompere il blocco della Palestina". Il corridore ritiene inoltre che molti suoi colleghi condividano questa posizione: "Forse non sono radicali come me, ma nel gruppo sono in tanti a pensarla allo stesso modo, anche se non lo dicono apertamente".
"Quanto accaduto alla Vuelta dimostra la vulnerabilità del ciclismo. Corriamo su strade aperte ed è impossibile controllare una corsa che copre chilometri e chilometri. L'UCI e il governo avrebbero dovuto prevedere questa situazione", ha concluso Bilbao.
Foto Sprint Cycling