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Vanno in archivio i primi tre giorni del Tour de France, tutti corsi in terra danese, con la gran partenza da Copenhagen e un pubblico che ha lasciato il segno per il grande entusiasmo e l’atmosfera di grande festa.
Tre tappe che hanno regalato qualche sussulto, a cominciare dalla cronometro inaugurale, con un vincitore a sorpresa (o quasi), Yves Lampaert, che ha così indossato la prima maglia gialla di questa Grande Boucle. Poi due volate, belle e tecnicamente interessanti, vinte da Jakobsen e Groenewegen, che si confermano come due tra gli sprinter migliori in circolazione (l’incidente che li ha visti coinvolti due anni fa la Giro di Polonia è solo un brutto ricordo per entrambi).
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Sorride a metà Van Aert, che lascia la Danimarca in maglia gialla, ma intasca tre secondi posti di tappa consecutivi: “Non è così divertente finire al secondo posto per tre giorni di fila”, ha detto lo stesso il belga dopo l’arrivo di Sønderborg siamo convinti che si possa rifare, considerando che resta il candidato più forte per la maglia verde.
Dietro di lui c’è l’esperto Sagan, che non ha risparmiato qualche parolina proprio per Van Aert dopo la volata di ieri (lo slovacco si è lamentato con il belga per essere stato chiuso negli ultimi metri). Segno che “Peterone” c’è e non ha intenzione di mollare la maglia verde che ha conquistato sette volte in carriera al Tour de France.
Per gli altri spunti attendiamo le prossime tappe, non tanto quella di martedì, da Dankerque a Calais (probabile terza volata), tanto quella di mercoledì, con l’arrivo a Arenberg e i corridori che dovranno affrontare il pavé della Parigi-Roubaix. Lì, come hanno detto in molti, comincerà un altro Tour e vedremo che cosa ci dirà.
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